Attualità

Inquinamento aria: i dati allarmanti

dati aria 31 gennaio

Destano sempre più preoccupazione i dati rilasciati dall’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campania), relativi al mese di Gennaio, che attestano un forte tasso di inquinamento dell’aria.

I rilevamenti

L’ente predisposto al controllo ambientale ha posizionato diverse centraline per il controllo dell’area, rilevando diversi fattori, tra cui la presenza di PM10. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 µm. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera, e possono quindi essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione. Hanno inoltre una natura chimica particolarmente complessa e variabile.

I danni per la salute

L’Ente nazionale indica che quanto più è alta la concentrazione di particelle nell’aria tanto maggiore è l’effetto sulla salute della popolazione.
Diversi studi hanno affermato che l’esposizione acuta a particelle in sospensione contenenti metalli (come le particelle derivanti dai combustibili fossili usati come carburanti) possono causare un vasto spettro di risposte infiammatorie nelle vie respiratorie e nel sistema cardiovascolare (come il danneggiamento cellulare e l’aumento della permeabilità cellulare), verosimilmente in relazione alle loro componenti metalliche. Nelle persone sensibili, la situazione è anche più grave. Per gli asmatici, ad esempio, si può temere un peggioramento della respirazione e lo scatenamento di diversi sintomi (es.tosse o attacchi d’asma), nonché un’alterazione dei meccanismi di regolazione del cuore e della coagulazione del sangue.

Le fonti di inquinamento

Secondo uno studio firmato da Legambiente, le fonti di PM10 sono varie. Tra le più incisive troviamo:

  • Trasporto su strada: auto e ciclomotori
  • Impianti di combustione industriali
  • Inceneritori urbani ed industriali

San Vitaliano

La situazione decisamente più grave si riscontra San Vitaliano, dove la presenza di PM10 è molto elevata. Solo a Gennaio infatti si sono registrati 24 sforamenti, a fronte dei 35 consentiti in tutto l’anno. Oltretutto l’ultimo giorno di Gennaio è stato rilevato un valore di 117 μg/m3, laddove il limite da non oltrepassare quotidianamente è di 50 μg/m3.

Pomigliano e Acerra

Non va meglio alle due città confinanti, che nonostante non dispongono dei dati riferiti al 31 Gennaio, registrano 18 sforamenti ciascuno: cioè la metà dei superamenti previsti in un intero anno. Da considerare inoltre che non tutte le città hanno delle centraline per registrare la qualità dell’aria. È quindi ipotizzabile che anche nelle località vicine il livello di inquinamento sia simile.

Volla

Leggermene migliore la situazione di Volla, dove si sono avuti “solo” 12 sforamenti.

La situazione generale

Dando per scontato che le particelle non si fermino sicuramente ai confini locali, è possibile che l’intera area del nolano sia da tenere necessariamente sotto osservazione e soprattutto che sia fondamentale prevedere un serio piano di contrasto, per far sì che la cittadinanza torni a respirare aria salubre.

Related posts

Smog. Come capire che classe ambientale (Euro 0,1…) ha la tua auto

Antonio Pannella

Bollettino Coronavirus Campania: i dati di oggi 30 Aprile

Antonio Pannella

Lettieri sfiducia l’assessore Martino senza neanche un saluto: punita per la sua candidatura alla Regione?

Antonio Pannella

Lascia commento