Cronaca

Bimbo ucciso a Cardito. Il compagno della madre lo ha picchiato anche in precedenza: tragedia che si poteva evitare

tony essobti cardito incubo

Emergono nuovi terribili dettagli sulla tragica vicenda avvenuta ieri pomeriggio a Cardito, dove il piccolo Giuseppe, di soli 6 anni è stato ucciso a botte e a quanto sembra colpi di scopa, dal compagno della madre, il 24enne Tony Essboti. Ferita anche la sorellina di Giuseppe, la piccola Noemi di 8 anni. Avvisaglie della violenze subite sembrano già esserci state in passato. Come riporta laRepubblica.it, lo scorso sabato Essobti avrebbe preso a calci il bambino in strada, dinanzi alla madre e a diversi testimoni.

Chi sapeva ?

Tali comportamenti sarebbero avvenuti anche in passato tanto che alcuni lividi sul corpo del bimbo avrebbero insospettito le maestre della scuola sita in via Marconi a Cardito, istituto che tra Settembre ed Ottobre frequentava il piccolo Giuseppe. Poi dopo le domande della maestra, la madre avrebbe deciso di cambiare scuola portandolo così a Crispano. Se quest’ipotesi fosse confermata, ne uscirebbe fuori una tragica verità: la madre sapeva tutto, sapeva della violenza del compagno e sapeva che i suoi figli erano in grave pericolo. Nascono però anche una serie di interrogativi: la scuola ha avviato l’iter previsto in questi casi? I servizi sociali di Cardito, che al momento affermano di non seguire la famiglia, erano stati avvisati? Chi aveva già notato le violenze e non ha denunciato? Insomma il piccolo Giuseppe poteva essere salvato? Domande che dovranno avere una risposta perchè anche chi ha solo visto o sentito senza fare niente, ha colpe.

Le condizioni di Noemi

Nel frattempo la piccola Noemi è ancora ricoverata presso l’ospedale Santobono-Pausillipo di Napoli. Sul suo corpo i segni evidenti di violenza e botte. Per fortuna gli esami hanno escluso danni agli organi interni e quindi è fuori pericolo, ma le sue condizioni sono comunque critiche. Chi l’ha soccorso nei primi momenti ha descritto la scena come raccapricciante per i colpi che la piccola aveva subito  e per le ferite che aveva sul volto e sul corpo.

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