Cronaca

Acerra. Parla il padre di Pasquale, morto a 16 anni in uno scontro con un trattore

Giovanni Morgillo

Sto gridando la mia indignazione, affinché quello che è successo a mio figlio non succeda ad altri ragazzi. La cosa che un genitore in lutto desidera di più è riavere suo figlio. Purtroppo nessuno può soddisfare questo desiderio, ma sapere che la sua morte serva a salvare altre vite umane, mi sta aiutando ad andare avanti”: questo il messaggio di Giovanni Morgillo, padre di Pasquale, il 16enne che lo scorso 24 marzo ha perso la vita in un incidente con un trattore.

Pasquale e il sogno di diventare chef

Il giovane frequentava l’istituto alberghiero di Cicciano. Un ragazzo diligente e con un ottimo profitto scolastico. Nella vita aveva un sogno: diventare chef e girare il mondo lavorando sulle navi da crociera. Aveva ricevuto lo scooter, su cui ha trovato poi la morte, proprio per il suo impegno a scuola.

La tragedia

Pasquale era un giovane che rispettava le regole, così come la famiglia gli aveva insegnato. Il mezzo era assicurato. Aveva conseguito la patente per poter guidare il veicolo, e sia lui che il cugino (con lui al momento del drammatico scontro) indossavano il casco. I due ragazzi si trovavano su una strada periferica (contrada San Giovanni) che conduce al rione Madonella: il manto stradale è sconnesso e presenta diverse buche. Proprio per questo la carreggiata in alcuni punti si restringe parecchio. Nei pressi di una curva accade la tragedia: sul lato opposto incontrano un trattore agricolo. In seguito al contatto con una ruota i due cadono: il cugino cade riportando alcune ferite (per lui saranno necessari oltre 30 punti di sutura) mentre Pasquale finisce sull’aratro agganciato dietro al mezzo. L’uomo alla guida scende per assicurarsi delle condizioni dei ragazzi, e avvisa i soccorsi. Subito dopo, così come riferisce il giovane ferito, sposta il mezzo.

I lunghi minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza

Tra i primi a giungere sul posto, visto che abita nelle vicinanze, è proprio il padre di Pasquale, che continua a sollecitare l’intervento del personale medico, giunti poi diversi minuti dopo. La corsa alla clinica “Villa dei Fiori” è purtroppo inutile. Il cuore di Pasquale smetterà di battere 20 minuti dopo l’arrivo a causa dei numerosi danni agli organi interni.

I dubbi sulla morte di Pasquale sono tanti ed ora è giusto che vengano chiariti. Il mezzo che trasportava quell’aratro agricolo era in regola. E soprattutto quell’aratro poteva essere trasportato così: se non ci fosse stato, probabilmente Pasquale sarebbe ancora con i suoi genitori.

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