Acerra. Questione Amianto: dopo i Bros anche gli studenti chiedono spiegazioni

 

Aumenta la polemica dopo la scoperta di un vero e proprio deposito di amianto nel cantiere del Primo Circolo Didattico, effettuata da un folto gruppo di disoccupati Bros, che protestavano per una loro vertenza. La scoperta ha lasciato allibiti tutti e ormai la loro vertenza è diventata la salute della popolazione. “Noi del gruppo Bros siamo alla seconda notte al freddo e al rischio di respirare amianto. Ma non per questo molleremo, anzi non lasceremo il cantiere fin quando l’amianto non sarà messo in sicurezza”: questo il monito lanciato dai disoccupati in presidio da oltre 48 ore.

Una scoperta casuale ma fondamentale

Non è ancora chiaro da quanto tempo quelle vasche e quei serbatoi di Eternit e amianto si trovassero in quella che qualche anno fa era la palestra dell’istituto. C’è addirittura chi parla di oltre un anno. Allo stesso modo non è chiaro da dove provengano quei manufatti e perché siano stati ammassati lì.

La scuola

Respirare quelle fibre è davvero pericoloso, e considerando che il locale non ha i vetri alle finestre, a rischio ci sono tutti i cittadini della zona, oltre che gli studenti del liceo pedagogico “Bruno Munari” che in linea d’area è a soli pochi metri dall’amianto. Proprio per questo stamattina i ragazzi non sono entrati a scuola e sono in stato di mobilitazione. Non si capisce infatti perché sulle mura dell’ex scuola siano stati affissi cartelli di pericolo, e solo qualche metro dopo no, ritenendo quindi che l’area sia salubre. I rappresentati degli istituti hanno anche ottenuto un incontro con il Sindaco. “La scuola resterà chiusa fin quando non sarà messa in sicurezza l’area adiacente”: queste la dichiarazione di Vincenzo D’Anna, rappresentante d’istituto del Liceo Pedagogico.

 

 

 

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