Il Coronavirus vissuto da una studentessa acerrana: “Il sole tornerà a splendere per tutti”

E quando ti trovi a correggere il compito settimanale, assegnato con la DAD (acronimo di didattica a distanza), ti accorgi che il vissuto di uno studente ha una presa maggiore anche sulla scrittura che riconquista la sua funzione connotativa e denotativa, tanto declamata in classe e mai esercitata consapevolmente. Anche attraverso uno schermo, con l’ausilio dell’attuale tecnologia, nell’emergenza, è possibile riconquistare il contatto con gli studenti, giovani adolescenti che, nella sfera familiare, lontano dal clamore ed il parossismo di una vita frenetica (a volte… superficiale), si trovano a fare i conti con una realtà che non avrebbero mai immaginato e che infrange sogni e desideri, ma che fa riscoprire valori alla deriva o che perlomeno, avevano perso spessore e valenza. In primis…COMUNICARE. Comunicare non stupidaggini o frivolezze…ma SE STESSI nella propria essenza, fatta di solitudine, angoscia, nostalgia.

Lascio la parola direttamente a Noemi, giovanissima studentessa di classe terza liceale del de’ Liguori di Acerra, che, attraverso parole realistiche, parole di speranza, arriva al cuore di tutti, soprattutto degli studenti alle prese con le proprie paure, con le proprie speranze nel tempo del Covid19. 10 e lode, Noemi.

Il tema

Traccia: Il nostro futuro è minacciato seriamente dalla pandemia del Covid19; il mondo è attaccato da un nemico invisibile… Esprimi le tue considerazioni in merito e descrivi le tue emozioni e sensazioni nella nuova realtà in cui ti trovi forzatamente, a vivere.

Ogni evento vissuto, positivo o negativo, ha il potere di determinare un’evoluzione della realtà. Oggi questo è esattamente ciò che sta succedendo: un virus chiamato Covid19, più comunemente conosciuto come “Coronavirus” sta trasformando la nostra vita quotidiana, è diventata una vera e propria pandemia. Le scuole sono chiuse, studiamo da casa, dobbiamo uscire solo per necessità con mascherine e guanti, sembra un vero e proprio bollettino di guerra! La sera c’è un coprifuoco, le strade sono deserte, non ho mai vissuto una situazione del genere e se un giorno mi avessero detto che nel 2020 per via di un virus si sarebbe fermato tutto, avrei sbarrato gli occhi e molto probabilmente avrei sorriso.

Sarebbe stato assurdo immaginare strade deserte, poliziotti in strada a controllare il rispetto delle regole.

Sarebbe stato altrettanto assurdo immaginarci lontano dai nostri amici e parenti, ma purtroppo è tutto quello che oggi sta succedendo. Sono trascorsi ormai tanti giorni dall’inizio di quest’incubo, i pensieri che mi affliggono sono infiniti, a volte più bui a volte più rosei, il tempo non ha più importanza da quando è iniziata la quarantena. In alcuni momenti scoppio a piangere al solo pensiero che possa succedere qualcosa a me e ai miei cari, in altri sono fiduciosa, sono positiva nel credere che prima o poi questo orrore finirà. Le videochiamate con i familiari mi fanno cadere in un’angoscia disumana, ma sono arrivata al punto che non mi importa quando e come tutto questo finirà, mi basta sapere che andrà tutto bene. Ogni giorno penso a cosa può succedere domani. C’è quel momento della giornata in cui ancora non ho chiuso gli occhi e una miriade di pensieri iniziano a danzarmi nella testa, ho troppi pensieri negativi!

Dov’è finita la mia normalità? Quella normalità che tutti noi davamo per scontata.

Forse capiremo il vero valore della vita, il valore dei legami, la futilità di uno schermo, il vero valore del tempo. In svariati attimi delle mie giornate per un attimo provo a sentirmi spensierata, ma un attimo dopo ho un vuoto dentro, non sono più la stessa. Mi sento così vulnerabile, il mondo mi fa tanta paura, sono a pezzi e vorrei fare di più. Rabbrividisco a sentire tutte le notizie disastrose che in questi giorni riportano telegiornali e non solo. Queste emozioni negative mi divorano dentro, mi sento sola più che mai e sono consapevole che ci saranno altri momenti dove mi sembrerà di sprofondare, ma ringrazio Dio ogni istante per quello che ho accanto: i miei genitori e mio fratello, le tre persone che più amo al mondo, ed è per questo che quando arriva il nodo in gola penso a chi non ha questa fortuna e poi… poi passa! Non ho mai visto qualcosa di più cattivo, per non ammalarci dobbiamo restare a distanza, non possiamo abbracciarci, salutarci, non ho mai visto qualcosa di più malvagio senza pietà e senza scrupoli, così cattivo che ti fa sentire solo togliendoti l’abbraccio di una madre o di un padre. In questo momento difficile sto imparando a meditare di più, sto imparando a conoscere il mondo che c’è dentro di me, sto cercando di capire davvero chi sono e cosa mi fa stare bene.

L’unico modo per non spegnersi è restare calmi pensando a progettare la nostra risalita, cercando di essere delle persone migliori.

Affrontare un cambiamento è come saltare nel vuoto e spesso non si è consapevoli di avere l’attrezzatura per farlo. Nel pericolo che stiamo vivendo c’è l’opportunità che anche i momenti più difficili e dolorosi possano essere fonte di rinnovamento e di crescita. Insieme possiamo andare avanti, come una sfida che deve essere affrontata per raggiungere un obiettivo. Il sole tornerà a splendere per tutti, tornerà quella spensierata libertà e sarà bellissimo.

Noemi

 

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