Dalì a Matera. La mostra raccontata dal Production Manager: Riccardo Piscopo

A Matera una delle più grandi mostre di Salavator Dalì. Tre statue monumentali poste in punti strategici della città. Un percorso che si sviluppa all’interno del Complesso Rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, antiche chiese situate nei famosi “sassi”. Un evento speciale e straordinario: “Salvador Dalì – La persistenza degli opposti”; organizzato dalla Dalì Universe e da Phantasya, società con sede a Napoli, che con i suoi lavori prosegue la scalata al successo e trionfa con una mostra dopo l’altra anche a livello mondiale. La direzione artistica è affidata a Roberto Pantè, mentre alla direzione della produzione c’è l’acerrano Riccardo Piscopo, talento a tutto tondo che avevamo già incontrato in occasione della vittoria del premio Mutti di Bologna, insieme al regista italo-srilankese Bagya Lankapura. A essere premiata la sceneggiatura del film “La Voliera” che, grazie anche al progetto 56K, i due stanno realizzando.

Non potevamo quindi perdere l’occasione di saperne di più sull’evento realizzato a Matera e che prossimamente prenderà il via anche in altre importanti capitali europee.

Riccardo, partiamo dall’inizio. Com’è nata la mostra?

La mostra è stata promossa dalla Dalì Universe, che fa capo a Beniamino Levi, un personaggio molto importante nel mondo dell’arte. Levi conosceva Salvador Dalì personalmente, e ha intrattenuto con lui un rapporto continuativo negli anni. La fondazione ha acquisito i diritti delle opere scultoree, delle stampe, degli arredi e dei gioielli di Dalì. Così, hanno contattato Roberto Pantè, direttore creativo di Phanstasya, per la quale io ricopro il ruolo di Production Manager. Avevano visto alcuni dei nostri lavori precedenti, sempre nell’ambito artistico, e ci hanno affidato la direzione della mostra di Matera e della tappa di Praga. Quindi noi l’abbiamo ideata e realizzata, naturalmente con la loro supervisione. Poi, visti i risultati, hanno deciso di affidarci altre tappe nelle capitali europee”.

Ci racconti qualcosa su Dalì Matera?

La mostra è davvero suggestiva. Ci sono tre opere monumentali situate all’interno della città: l’Elefante Spaziale, il Piano Surrealista e il famoso orologio di Dalì (la Danza del Tempo II). Tutte posizionate in punti strategici. La mostra invece, che conta più di 200 opere dell’artista, tra cui vetri, bronzi, illustrazioni e arredi, si svolge all’interno del Complesso Rupestre. Sono delle chiese antichissime naturali, create all’interno di grotte. Già di per sé è una struttura molto bella. Noi abbiamo voluto creare un contrasto suggestivo tra arte antica, ossia quella del Complesso Rupestre, e l’arte moderna di Dalì. L’esposizione è suddivisa in quattro aree: il tempo, gli involucri, la religione e la zona dedicata alle metamorfosi, allestita all’aperto”.

Il ruolo di Production Manager è molto impegnativo. Ci spieghi in cosa consiste?

“Mi occupo di tutta la produzione audio e video. Per la mostra, ho anche avuto modo di realizzare un documentario di quindici minuti che ho diretto e musicato, componendo le colonne sonore originali dell’intero percorso. Il mio compito è quello di realizzare, insieme alla mia squadra, tutte le produzioni audio e video, oltre che la grafica, e di organizzare il lavoro delle varie parti: dalla stesura al soggetto. Naturalmente insieme al direttore artistico”.

Se dovessi descrivere l’aspetto della mostra che colpisce di più lo spettatore, quale sarebbe?

Direi la multisensorialità. Non è la classica mostra, perché ti permette di stabilire con le opere che incontri una connessione che coinvolge più sensi: naturalmente la vista, ma anche il tatto e l’udito. È un’esperienza complessa, che affianca alle opere una sorta di guida multimediale. Ad esempio, abbiamo realizzato un itinerario di voci che accompagna il visitatore in tutta la mostra, e abbiamo fatto in modo che non si capisca da dove provengono, così da farlo davvero immergere nel percorso. Alcune poi sono vere frasi di Dalì. Questa, però, è solo una delle tante sorprese che la mostra offre”.

Portare avanti un progetto del genere è stata sicuramente una bella soddisfazione, ma non deve essere stato facile

Decisamente non è stato facile, anzi è stato davvero impegnativo, ma abbiamo avuto la fortuna e la bravura di mettere su una squadra davvero perfetta in tutto. Siamo riusciti a creare una sinergia particolare ed è stata una esperienza unica. Anche il team della Dalì Universe è stato impeccabile. Inoltre, c’è da ringraziare Il circolo “La Scaletta”, che gestisce il Complesso Rupestre. In più, personalmente ho avuto la possibilità di firmare alcuni contenuti importanti, e per questo ringrazio la Dalì Universe che ha avuto fiducia nella mia e nelle nostre potenzialità”.

Il team di Phantasya durante i lavori di allestimento della mostra a Matera

Dalì Matera non è il tuo primo lavoro nel campo dell’arte, giusto?

Infatti. Con Phantasya abbiamo avuto già altre esperienze nell’ambito artistico. Tra queste la mostra “Leonardo da Vinci – Il  volto di un genio” presso la Galleria del Palazzo municipale di Puebla (Messico) che ha visto come protagonista “La Tavola Lucana” dell’artista. Poi a Napoli abbiamo realizzato la mostra Lapis – I segreti della Pietrasanta: uno splendido percorso che si snoda nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore. Abbiamo anche esperienza nel restyling digitale. Infatti, abbiamo lavorato per grandi clienti come la Rai, e stiamo tuttora lavorando su alcuni prodotti per la tv nazionale”.

 

 

Related posts

Rolex Monte-Carlo Masters: Una celebrazione del tennis d’élite sulla Riviera Francese

Revisione Auto: Quando e Come farla?

Come si Gioca ad Uno: Scopriamolo Insieme