Cultura e spettacolo a Casalnuovo. Stasera la serata di premiazione di “Una Città che Scrive”

 

Una serata in cui si uniranno spettacolo, cultura, poesia, musica parole e colori. Il mix perfetto per un evento, che oltre ad essere diventato un must nel panorama nazionale, sta crescendo sempre di più coinvolgendo artisti e cittadini. Se poi consideriamo che l’evento letterario vede la partecipazione attiva di bambini, che troppo spesso non vengono considerati “normali”, ma che invece hanno semplicemente un modo diverso di vivere e vedere le cose, di leggerle e descriverle, allora l’evento diventa imperdibile. E se ci mettiamo anche la presenza di due artisti del calibro di Giuliana De Sio e Massimiliano Gallo, la musica di Marzo Zurzolo e la presentazione della terza antologia legata al premio, allora si parla di qualcosa di unico: ecco cosa rappresenta “Una Città che scrive”.

L’appuntamento

Questa sera per chi volesse prender parte alla manifestazione, non deve far altro che recarsi al Centro Polifunzionale Pier Paolo Pasolini di Casalnuovo di Napoli, situato in via Strettola. L’inizio è previsto per alle 19:30.

La nuova raccolta

Nel corso della serata saranno presentate due nuove raccolte: “Emozioni, Colori e Potere della Scrittura”, è il titolo della terza antologia legata al Premio Letterario Una Città Che Scrive. Una raccolta, quella di quest’anno, carica di emozioni, sorprese e speranza. Poesie, racconti, ma anche colori visto che nel volume sono raccolte le immagini dei lavori premiati per “Una Città Che Dipinge”, la finestra aperta dal Premio per gli amici autistici, attraverso un concorso di pittura e disegno. Quattro le opere premiate e pubblicate nell’antologia. La terza antologia avrà anche un supplemento dal titolo “Dislessia, una forza per la scrittura”, un piccolo volume che raccoglie gli scritti dei partecipanti selezionati tra quelli che hanno aderito alla “Sezione Speciale Dislessia e dintorni” del Premio Letterario ‘Una Città Che Scrive’. La copertina è disegnata da Samuele Gamba, giovane dislessico e la raccolta è stata editata utilizzando un font speciale ad alta leggibilità, realizzato dalla EasyReading specificatamente per i lettori dislessici. A scrivere sono stati bambini e ragazzi con DSA e bisogni educativi speciali, genitori e familiari, insegnanti, amici e chiunque abbia voluto utilizzare il Premio come spazio per dare voce alle esperienze vissute, anche non necessariamente in prima persona.

Il pensiero di Nappi

«Presenteremo i due volumi nella serata delle premiazioni del nostro concorso letterario, » ha spiegato Giovanni Nappi, fondatore del Premio Letterario ‘Una Città Che Scrive’, che aggiunge «affrontando disagi e disturbi come quelli della dislessia e dell’autismo, il nostro concorso si pone come straordinario mezzo socio-culturale inclusivo».

Musica e spettacolo

Oltre alle parole e ai colori, non poteva mancare la musica. Per l’evento ci sarà il maestro Marco Zurzolo e il suo sax, con il quale accompagnerà Giuliana De Sio, nella lettura di alcune poesie.

Presenti anche i due fratelli Bianco della storica compagnia teatrale “Il faro”, che accompagneranno Nappi nella presentazione delle poesie vincitrici della sezione speciale “Poesie in lingua Napoletana”.

“Quando leggevo, non sapevo perché le letterine ballavan con me”

Nel volume riservato alla Dislessia è pubblicata, tra le altre, la poesia di Michela, una bambina di 8 anni, del Novarese. Il titolo è “L’arte di crescere felice“, con tanta semplicità e verità, una dedica a tutte le maestre:

“ E’ difficile lavorare,
se non riesci ad imparare.
Spesso non sapevo cosa fare,
mi arrendevo e restavo a guardare.
Quando leggevo, non sapevo perché le letterine ballavan con me. I miei amici portavan attenzione
io mi perdevo ad ogni occasione.
La mia mamma iniziava ad urlare,
se le letterine non riuscivo a girare.
Non so scrivere come te,
ma il disegno è tutto per me.
La creatività e la fantasia sono la mia sola via.
La via felice, dettata dal cuore, dove esprimere la mia emozione.
Quando la mamma, sempre più tesa,
mi fece proprio una grande sorpresa:
chiese un aiuto alla maestra,
che le suggerì una dottoressa.
La dottoressa dichiarò che
la dislessia era in me!
Dopo queste informazioni,
trovammo diverse soluzioni,
computer e calcolatrici,
diventarono miei amici.
La mia mente s’illuminò,
tutto più facile mi diventò.
Cara maestra
non ti arrabbiare
se molti errori continuerò a fare
io te lo giuro, che voglio imparare
anche se la mia testa continuerà a
sognare“.

 

 

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