Questione “La Doria”: nuovo blocco stradale dei lavoratori di Acerra. In due accusano malori nel corso della protesta

 

Continuano le proteste dei lavoratori de “La Doria”, che nel pomeriggio hanno bloccato la strada provinciale che da Acerra conduce a Maddaloni e Cancello, mandando in tilt il traffico autostradale. Due persone hanno accusato un malore durante la protesta

La protesta

I lavoratori protestano per far sì che la direzione della società possa cambiare idea sul sito di Acerra, prossimo alla chiusura. Oltre 100 dipendenti (compresi gli stagionali) che adesso dovranno essere spostati a Sarno, Angri, Fisciano e addirittura Parma, sito che sembra dover sostituire l’impianto acerrano. Un altro grave danno all’economia locale. Il blocco di questo pomeriggio è nato in seguito all’ennesimo tavolo tra ditta e sindacati che stanno cercando di portare avanti un dialogo tra le parti. Il tavolo però sembra essere stato però abbandonato dai lavoratori, visto che da parte dell’azienda non ci sarebbe nessuna particolare apertura. Proprio per questo motivo i lavoratori sono scesi in strada, per dimostrare il loro disappunto su una questione davvero fondamentale, sia per loro che per la città.

I malori

Nel corso della protesta due persone si sono sentite male ed è stato allertato il personale medico. La situazione è poi rientrata, ma i dipendenti non ci stanno e proseguiranno le iniziative. Tentando anche dci capire cosa abbia spinto “La Doria” a scegliere di andare via, nonostante la Regione Campania abbia dimostrato il massimo interesse e la massima disponibilità di risorse, affinché il sito resti ad Acerra.

Perchè andare via ?

Ciò che resta inspiegabile è perché il sito di Acerra debba chiudere. Sarebbe chiaro se il sito costasse troppo, se producesse poco, se fosse in perdita. Ma in realtà il sito è florido, l’azienda è leader nel settore, ad Acerra le commesse e la produzione nel corso degli anni sono aumentate, nonostante nessun turn-over tra i lavoratori trasferiti e pensionati. Invece l’unico punto su cui poter discutere sarebbe un mancato introito di due milioni di euro. Non una perdita, ma un mancato guadagno. E per questo mancato incasso si mette in gioco la vita di 100 persone.

Senza sosta

I dipendenti, come già detto, non ci stanno, e in attesa del tavolo istituzionale con la Regione Campania, previsto venerdi pomeriggio, proseguiranno le loro iniziative. La speranza è che qualcuno possa recepire le loro istanze, e quelle di un intero territorio che non può ancora subire altre perdite di lavoro. In particolare quando chi sta attualmente lavorando, lo sta facendo davvero bene.

Nelle scorse settimane avevamo anche parlato del timore avanzato dai dipendenti riguardo la possibilità di licenziamenti mascherati. 

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