Dramma CUB. Giovanni su una gru di 30 metri: “Se devo morire a casa, preferisco farlo qui”

Su una gru a circa trenta metri di altezza, senza alcun tipo di protezione. Continua il dramma dei dipendenti del Consorzio Unico di Bacino. I lavoratori sono ormai da anni senza stipendio e senza occupazione. In Campania sono circa 1000, ad Acerra un centinaio. Giovanni è un padre, che da sempre si sta battendo in prima persona, per tutelare i propri diritti e quelli dei colleghi. Questa mattina è salito su una gru a Piazzale Renella, alta circa 30 metri.

La vicenda

I dipendenti del consorzio chiedono solo quello che gli spetta di diritto: la possibilità di avere una vita dignitosa. I manifestanti vantano decine di mesi di salario in arretrato, e oltretutto non si sono visti versare neanche i contributi.

La protesta

Giovanni non è nuovo a queste iniziative: gia alcuni mesi fa provò a salire su questa stessa gru. La protesta avvene dopo aver dormito insieme ad altri due colleghi, per oltre una settimana, sul sacrato della cattedrale di Piazza Duomo. Giovanni è deciso: “questa volta non sono intenzionato a scendere. Se devo morire a casa di fame, preferisco morire qua lottando“. In via da Vinci c’è inoltre un gazebo con altri dipendenti che distribuiscono  volantini ai passanti, così da sensibilizzare anche i concittadini sulla loro vertenza. Quello che vogliono è una garanzia nero su bianco della soluzione: “Chiediamo un incontro con il commissario liquidatore Dottor Ventriglia, con il presidente della Regione De Luca e gli enti locali, tra cui il sindaco, per mettere nero su bianco una soluzione che possa risolvere la nostra vertenza“.

Le forze dell’ordine

Sul posto sono attualmente presenti i vigili del Fuoco, un’ambulanza, e per ora alcune volanti dela Polizia Locale e della Polizia di Stato sorvegliano l’area.

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