PM10: i dati allarmanti

Nonostante qualche piccolo tentativo degli amministratori locali (vedi ZTL a Pomigliano ), i dati rilevati dalle Centraline Arpac continuano ad essere allarmanti. Dall’ultimo bollettino, relativo allo scorso 2 gennaio, si evince che la qualità dell’aria continua ad essere decisamente pericolosa, data l’alta presenza di particelle di PM10.

Acerra

La centralina situata ad Acerra presso la scuola Caporale, ha infatti rilevato un valore medio giornaliero di PM10 pari a 82 microgrammi (milionesimo di un grammo) per metro cubo d’aria analizzata. Il livello di normalità però è previsto al di sotto di 50 microgrammi. Questo, secondo i dati dell’Arpac, è già il tredicesimo sforamento in soli 25 giorni (in pratica uno ogni due giorni). Da specificare che il limite di sforamenti annuo è stabilito a massimo 35.

Pomigliano d’Arco

Stessa situazione per Pomigliano, dove nonostante i tentativi messi in campo dall’amministrazione Russo, la qualità dell’aria resta molto critica. Basandoci sempre sullo scorso 25 Gennaio, troviamo l’ennesimo sforamento (addirittura 101 microgrammi). Ed anche per la città della Fiat si tratta del tredicesimo valore mensile al di sopra della norma.

San Vitaliano

Nella piccola cittadina del nolano la situazione, se possibile, è addirittura più grave. Il 25 Gennaio si è riscontrato l’ennesimo valore altissimo di PM10 (ben 118 microgrammi, quando il limite come detto è di 50). In questo caso però si tratta del diciottesimo sforamento in soli 25 giorni. Praticamente la metà degli sforamenti previsti per legge per un anno.

Le altre città

Seppur in modo minore le altre città dell’area certamente non sorridono. A Casoria per esempio si sono già raggiunti 6 sforamenti. Pare verosimile inoltre che anche la qualità dell’aria delle città vicine sia critica, visto che i PM10 non si fermano certo ai confini comunali.

Le soluzioni

Ormai è chiaro che bisogna attuare qualche seria e decisa iniziativa per far fronte a quella che può seriamente diventare un’emergenza. Le fonti di PM10 sono varie: dalla combustione di rifiuti (di conseguenza anche il termovalorizzatore di Acerra) fino alle auto, passando naturalmente per le industrie. Un mix di elementi che richiede l’avvio di un tavolo tra i vari amministratori della zona, perché solo così sarà possibile porre un freno all’inquinamento e provare a migliorare la qualità dell’aria, contrastando l’innalzarsi dei valori di PM10.

Related posts

Rolex Monte-Carlo Masters: Una celebrazione del tennis d’élite sulla Riviera Francese

Revisione Auto: Quando e Come farla?

Come si Gioca ad Uno: Scopriamolo Insieme