Cronaca

Arzano. In manette due fratelli: sono accusati di aver picchiato a sangue un parcheggiatore

ARZANO. Arrestati all’alba di ieri, dagli uomini della squadra investigativa del commissariato di Frattamaggiore (diretti dal vice questore Rachele Caputo), Pietro ed Emanuele Castellano, ritenuti dagli investigatori i due presunti aggressori di uomo di 51 anni, barbaramente picchiato nella giornata del 3 luglio scorso, nei pressi dello stadio comunale di Arzano, mentre svolgeva la sua attività di parcheggiatore abusivo. Ovviamente va fatta la solita premessa, ovvero che per i due indagati, accusati di tentato omicidio aggravato in concorso, vale comunque ed in ogni modo la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata ingiudicata. I due fratelli, Pietro di 37 anni e Emnauele di 24 anni, dopo le formalità di rito sono stati condotti al carcere di Napoli Poggioreale, nell’attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrebbe esserci già lunedì.

Gli agenti della polizia di stato di Frattamaggiore (competenti per territorio) hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere a firma del Gip Vera Iaselli del Tribunale di Napoli-Nord. Il provvedimento cautelare è stato emesso al termine di un articolata attività investigativa tutte espletate dagli agenti del Commissariato, col coordinamento della Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord, sin dalle immediatezze della brutale aggressione scaturita da una lite innescata da futili motivi, avvenuta lo scorso 3 luglio in Arzano, nello spazio antistante ai campi di calcio “M. Stornaiuolo”.

I due fratelli avrebbero aggredito il parcheggiatore abusivo, un 51enne napoletano, senza esclusione di colpi, con una violenza inaudita a colpi calci e pugni alla testa. La vittima fu ricoverata subito in gravissime condizioni, in stato di coma, dapprima presso il San Giovanni Bosco di Napoli, poi presso il Secondo Policlinico ove, purtroppo, è tutt’oggi ricoverato in reparto rianimazione e in prognosi riservata, con gravi danni alla testa e al sistema respiratorio.

Naturalmente i due dopo l’arresto, non hanno aperto bocca. La loro posizione giudiziaria, potrebbe avere un’evoluzione nel corso dei prossimi giorni, qualora le condizioni del ferito (che è in coma) si aggravassero ulteriormente.

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