Cronaca

Acerra. Spari al Corso Vittorio Emanuele: in manette un 32enne

uomo in manette mugnano

Acerra. Arrestato all’alba di ieri, dagli uomini del commissariato di Polizia di Acerra, dando seguito ad un provvedimento cautelare emesso dal GIP del tribunale di Nola Martino Auriemma, il pregiudicato Vincenzo Papa. L’uomo, meglio noto negli ambienti della mala locale con il soprannome di “Vicienz o Malandrin”, era tornato in libertà appena qualche anno fa. In precedenza aveva scontato una condanna per droga.

Gli spari

L’arrestato al momento è accusato di detenzione e porto di armi e spari in luogo pubblico. Dai primissimi accertamenti eseguiti, il 32enne avrebbe – il condizionale è d’obbligo visto che sono ancora in corso le indagini – esploso almeno tre colpi d’arma da fuoco la sera del 2 Luglio scorso, nei pressi dell’abitazione del fratello della sua ex. Questi, secondo le convinzioni dello stesso indagato, si sarebbe sempre opposto alla relazione che il pregiudicato aveva da tempo con la sorella minore. Dopo le formalità di rito, Vincenzo Papa – fratello di Antonio Papa ucciso alcuni anni fa sulle gradinate dell’ex stadio cittadino al termine di un diverbio – è stato associato al carcere di Napoli Poggioreale, nell’attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per le prossime ore. A difenderlo ci sarà l’avvocato Rosa Montesarchio del Foro di Nola.

I fatti

L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso due Luglio (clicca qui per saperne di più). Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il Papa ebbe prima una animata discussione con la sua ragazza abitante nel rione Gescal. In seguito, insieme ad un amico, si recò armato di un fucile mitragliatore (forse un Kalashnikov che spara pallottole calibro 7.62 x 39), all’interno del cortile abitato dal fratello della sua ex. Lì puntò l’arma abbastanza lunga verso le imposte del piano superiore, gridando frasi sconnesse. Una volta fuori, esplose in rapida successione almeno tre colpi che per fortuna non provocarono feriti.

Le minacce alla famiglia

Successivamente, sempre alla guida della sua utilitaria, passando sotto le telecamere della video-sorveglianza cittadina, raggiunse il Rione Gescal, iniziando ad inveire e pronunciare accuse di morte contro i familiari della sua ex. La ragazza, stanca ed avvilita della gelosia possessiva del suo compagno, aveva trovato il coraggio di chiudere una storia che non poteva più andare avanti.

La denuncia

La vicenda venne denunciata, seppur in forma anonima ai Carabinieri della stazione di Acerra e agli uomini del commissariato cittadino. Quest’ultimi acquisirono le riprese delle telecamere di sorveglianza, riuscendo a dare un nome al proprietario della Fiat 600 di colore blu. A bordo c’erano i due giovani che avevano seminato il panico, prima lungo il centralissimo Corso Vittorio Emanuele II e poi, al rione Buozzi.

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