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Inquinamento dell’aria in provincia di Napoli: è emergenza

inquinamento aria

In soli due mesi il livello di criticità legato alla presenza di Pm10 è già altissimo. Per averne conferma basta dare un’occhiata ai dati che quotidianamente rilascia l’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campania). Ogni giorno infatti l’agenzia pubblica di dati raccolti da diverse centraline posizionate in diversi punti della Campania. I risultati emersi in provincia di Napoli sono però da emergenza considerando che, così come stabilisce la legge in relazione al Pm 10, il valore medio giornaliero 50 µg/m³ non può essere superato più di 35 volte nell’arco dell’anno. Di conseguenza c’è un alto tasso di inquinamento.

Il caso più grave

La città più inquinata, alla data del 1 Marzo, risulta essere San Vitaliano (la centralina è posizionata all’altezza della scuola Marconi): già 44 sforamenti. In pratica più di due giorni su tre si rileva un tasso spropositato di PM10. E siamo già 9 sforamenti oltre il limite consentito.

Acerra e Pomigliano

Le due città limitrofe si contendono invece il secondo posto sul podio: la città di Pulcinella registra 31 sforamenti (centralina Scuola Caporale), mentre la città della Fiat segue a 30. Un giorno su due il livello è superiore alla norma, e l’obbligo di non superare i 35 sforamenti annui, è già prossimo ad essere infranto.

dati arpac 2 marzo
I dati relativi al primo Marzo 2018

Le altre città

Volla non sta decisamente messa meglio, considerando i 21 sforamenti. Casoria è invece a “soli” 17 superamenti: la metà di quanti siano permessi in un anno. Di  Torre Annunziata mancano invece i dati. Una situazione grave e allarmante, che probabilmente si estende tra tutte le città di Napoli Nord, visto che gli agenti inquinato non si fermano ai confini cittadini. Per esempio l’aria di Casalnuovo difficilmente sarà molto più salubre di tre città che la circondano, come Pomigliano, Volla, Casoria e Acerra. È Quindi il momento di fare qualcosa che non si limiti a singole iniziative degli amministratori comunali, ma che sia un piano messo in atto per un’area, che non può certo soffrire in tal modo.

I danni per la salute

L’Ente nazionale indica che quanto più è alta la concentrazione di particelle nell’aria tanto maggiore è l’effetto sulla salute della popolazione. Diversi studi hanno affermato che l’esposizione acuta a particelle in sospensione contenenti metalli (come le particelle derivanti dai combustibili fossili usati come carburanti) possono causare un vasto spettro di risposte infiammatorie nelle vie respiratorie e nel sistema cardiovascolare (come il danneggiamento cellulare e l’aumento della permeabilità cellulare), verosimilmente in relazione alle loro componenti metalliche. Nelle persone sensibili, la situazione è anche più grave. Per gli asmatici, ad esempio, si può temere un peggioramento della respirazione e lo scatenamento di diversi sintomi (es.tosse o attacchi d’asma), nonché un’alterazione dei meccanismi di regolazione del cuore e della coagulazione del sangue.

Le fonti di inquinamento

Secondo uno studio firmato da Legambiente, le fonti di PM10 sono varie. Tra le più incisive troviamo:

  • Trasporto su strada: auto e ciclomotori
  • Impianti di combustione industriali
  • Inceneritori urbani ed industriali

L’inquinamento un problema mondiale

Abbiamo qui analizzato i dati di una piccola porzione di territorio, ma il problema inquinamento è a livello globale e sta decisamente cambiando il nostro pianeta.

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